lunedì 26 aprile 2010

Razzismo giustificato

Sarebbe ipocrita negarlo: il razzismo, a volte, ha cause oggettive. Nasce dall’inconciliabile differenza tra gruppi o persone destinati a non capirsi.

Prendete il caso di Jonathan Zebina, difensore della Juventus, e degli ultrs che lo fischiano, lo dileggiano, gli mettono le mani addosso. Basta sentire e vedere Zebina quando parla in televisione e si capisce tutto.

E’ un nero francese, in Italia da una decina d’anni. Parla un italiano impeccabile, padroneggia subordinate e coordinate, è in grado di esprimere concetti complessi, è appassionato d’arte contemporanea e ha una galleria a Milano. Riassumendo, è un bel signore intelligente, ricco e colto: perché mai gli ultras, che nonostante siano indigeni parlano un italiano molto più rudimentale, e con ogni evidenza appartengono a una tipologia sociale molto più precaria, non dovrebbero odiarlo?

Non stiamo parlando, come è ovvio, solo degli ultras della Juve, ma di tutti gli ultras: presi individualmente avrebbero forse una (remota) possibilità di riscatto. Ma presi in branco, urlanti e carichi di frustrazioni come sono, di fronte a uno come Zebina non possono che schiumare rabbia.
M.Serra - 30 Mar 2010