mercoledì 7 novembre 2012

La solitudine dell'ala sinistra


Mentre la política si e’ sempre interessata al calcio, per motivi economici ed elettorali, il calcio non si e’ mai interessato alla politica. Si contano sulle dita di una mano i calciatori che hanno dichiarato apertamente le proprie idee. Rari come lo scandio sono poi i compagni calciatori: questo post vuole essere un omaggio a quelli che, sul campo e non, si sono schierati a sinistra con tutte le conseguenze che vedremo.

Cristiano Lucarelli
In questo senso il piu’ famoso di tutti e’ sicuramente Cristiano Lucarelli. Livornese di nascita e di tifo, cresciuto nel famigerato quartiere popolare Shangai, Lucarelli era un giovane promessa del calcio italiano. Segno’ 29 goal in due anni in B, esordi’ in serie A nelle file dell’Atalanta e venne convocato regolarmente in Nazionale Under21. Fino al 27 Marzo 1997, quando gli Azzurrini disputarono un amichevole a Livorno contro la Moldova. Al 17’ del secondo tempo Cristiano si smarca in area, riceve un cross di Locatelli e di prima insacca davanti ai tifosi ed ai compagni livornesi. Per festeggiare si toglie la maglia azzurra e sotto indossa una maglietta con l’immagine di Che Guevara: i tifosi del Livorno impazzirono di gioia ma Lucarelli raramente gioco’ ancora in Nazionale nonostante il suo eccellente score di 10 reti in 11 partite.


“Ci sono calciatori  che si fanno la Ferrari, lo yatch. 
Io mi sono comprato la maglietta del Livorno per un miliardo”



Paolo Sollier
Probabilemente il giocatore politicizzato piu’ conosciuto degli anni settanta fu Paolo Sollier, un attaccante ordinario che entro’ nella storia del calcio piu’ per il suo impegno politico che per il suo talento.

Sollier scrisse uno dei libri migliori ed inusuali sul calcio, il cui titolo dice gia’ qualcosa sul contenuto: Calcie sputi e colpi di testa. Riflessioni autobiografiche di un calciatore per casoe la cui copertina ritrae Sollier nella sua posa piu’ celebre: maglia rossa, pugno alzato, barba, capelli lunghi scompigliati.

Il libro infrangeva anche alcuni tabu’ che non erano mai stati affrontati in precedenza dai calciatori: il sesso, lo spogliatoio, la masturbazione ed i tifosi. Non sorprende quindi che Sollier fosse sgradito ad alcuni colleghi e giornalisti che sono attaccati violentemente nel libro e che ricevette diverse minacce da alcuni gruppi fascisti nella violenta atmosfera dell’epoca.

Oggi Sollier minimizza la natura politica della sua ribellione e sembra anche stufo delle domande sul suo saluto a pugno chiuso ma, nonostante la sua modesta carriera di calciatore professionista, e’ ancora oggetto di interviste e poesie1

“Giocare al calcio mi portava ad una vita diversa da tutti i miei amici;
 fare politica segnava una distanza netta con tutti quelli che giocavano al calcio”



Igor Protti
Protti e’ il classico outsider che non ti aspetti. Sul campo, quando nel 1995-96 vinse la classifica dei cannonieri giocando nel Bari che retrocesse. Fuori dal campo, quando prima della sua ultima partita in serie A rilascio’ un’intervista al Manifesto passata alla storia come “Ciao Compagno Protti

Cosi venimmo a sapere che il piccolo Igor frequentava la Casa del Popolo di Rimini, che suo padre era “comunista cosi” e di colpo i suoi gol ci sembrarono piu’ belli.

1 Contenuta in “La solitudine dell’ala destra” di F.Acitelli
Fonte: "Calcio" di John Foot