Mentre la política si e’ sempre interessata al calcio, per motivi economici
ed elettorali, il calcio non si e’ mai interessato alla politica. Si contano
sulle dita di una mano i calciatori che hanno dichiarato apertamente le proprie
idee. Rari come lo scandio sono poi i compagni calciatori: questo
post vuole essere un omaggio a quelli che, sul campo e non, si sono schierati a
sinistra con tutte le conseguenze che vedremo.
Cristiano Lucarelli
In questo senso il piu’ famoso di tutti e’ sicuramente Cristiano Lucarelli.
Livornese di nascita e di tifo, cresciuto nel famigerato quartiere popolare
Shangai, Lucarelli era un giovane promessa del calcio italiano. Segno’ 29 goal
in due anni in B, esordi’ in serie A nelle file dell’Atalanta e venne convocato
regolarmente in Nazionale Under21. Fino al 27 Marzo 1997, quando gli Azzurrini
disputarono un amichevole a Livorno contro la Moldova. Al 17’ del secondo tempo Cristiano si
smarca in area, riceve un cross di Locatelli e di prima insacca davanti ai
tifosi ed ai compagni livornesi. Per festeggiare si toglie la maglia azzurra e
sotto indossa una maglietta con l’immagine di Che Guevara: i tifosi del Livorno
impazzirono di gioia ma Lucarelli raramente gioco’ ancora in Nazionale
nonostante il suo eccellente score di 10 reti in 11 partite.
“Ci sono calciatori che si fanno la Ferrari, lo yatch.
Io mi sono
comprato la maglietta del Livorno per un miliardo”
Paolo Sollier
Probabilemente il giocatore politicizzato piu’ conosciuto degli anni
settanta fu Paolo
Sollier, un attaccante ordinario che entro’ nella storia del calcio piu’
per il suo impegno politico che per il suo talento.
Sollier scrisse uno dei libri migliori ed inusuali sul calcio, il cui
titolo dice gia’ qualcosa sul contenuto: “Calcie sputi e colpi di testa. Riflessioni autobiografiche di un calciatore per caso”
e la cui copertina ritrae Sollier nella sua posa piu’ celebre: maglia
rossa, pugno alzato, barba, capelli lunghi scompigliati.
Il libro infrangeva anche alcuni tabu’ che non erano mai stati affrontati
in precedenza dai calciatori: il sesso, lo spogliatoio, la masturbazione ed i
tifosi. Non sorprende quindi che Sollier fosse sgradito ad alcuni colleghi e
giornalisti che sono attaccati violentemente nel libro e che ricevette diverse
minacce da alcuni gruppi fascisti nella violenta atmosfera dell’epoca.
Oggi Sollier minimizza
la natura politica della sua ribellione e sembra anche stufo delle domande sul
suo saluto a pugno chiuso ma, nonostante la sua modesta carriera di calciatore
professionista, e’ ancora oggetto di interviste e poesie1
“Giocare al calcio mi portava ad una vita diversa
da tutti i miei amici;
fare politica segnava una distanza netta con tutti
quelli che giocavano al calcio”
Igor Protti
Protti e’ il classico outsider che non ti aspetti. Sul campo, quando nel
1995-96 vinse la classifica dei cannonieri giocando nel Bari che retrocesse.
Fuori dal campo, quando prima della sua ultima partita in serie A rilascio’ un’intervista
al Manifesto passata alla storia come “Ciao Compagno
Protti”
Cosi venimmo a sapere che il piccolo Igor frequentava la Casa del Popolo di
Rimini, che suo padre era “comunista
cosi” e di colpo i suoi gol ci sembrarono piu’ belli.
1 Contenuta in “La solitudine dell’ala destra” di F.Acitelli
Fonte: "Calcio" di John Foot