
Il giorno dopo Francesco Totti picchia ancora. Mica chiede scusa. No: entra sul suo sito personale a penna tesa, se così si può dire. Autoindulgente e sfocato: "In una partita di calcio e soprattutto in momenti così importanti della stagione - scrive - credo possa capitare di essere nervosi. Va anche detto che sul campo non si riescono sempre ad ignorare offese così pesanti, alcune personali e altre dirette ad infangare una città ed un intero popolo. Soprattutto poi quando questi continui e costanti insulti provengono sempre dalla stessa persona, che fa della provocazione sistematica il suo biglietto da visita". Eccolo lì: senza fare il nome, Balotelli. Ed ecco il luogo comune estratto di buon grado per parlare direttamente al suo "popolo". Balotelli provoca e quindi se lo merita. Sono mesi che Balotelli sta in prima pagina, massacrato a mezzo stampa per tutte le cretinerie assortite che stanno sotterrando il suo talento. Totti è riuscito con un solo orribile calcio a riabilitare pure il giocatore più odiato d'Italia. Per infangare ulteriormente se stesso s'è arrampicato sul web: bastavano le scuse, questa sorta di "ha cominciato lui" serve a stento a risolvere le beghe da asilo, a 33 anni suona davvero triste. Ranieri, per restare ai suoi spot, avrebbe "passato". Invece Totti "rischia solo di passare per scemo", senza neppure una scala in mano.
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