mercoledì 14 settembre 2011

La panchina dello psicologo

Facciamo un gioco. Indossiamo i panni di Mazzarri, per un pre-partita.


Manchester City – Napoli. Esordio in Champions. Dopo un’annata trionfale, il Napoli torna in coppa campioni dopo ventuno anni. Le nuove generazioni sono al loro esordio da tifosi e la pressione della piazza è altissima.

Purtroppo l’urna ti ha destinato un girone di ferro. Bayern Monaco, Manchester City e Villareal. Realisticamente, si può puntare al massimo a un terzo posto con scivolo in Coppa Uefa.

In campionato invece, sembra che te la puoi giocare: l’Inter è allo sbando, la Roma e la Lazio sono outsider e la Juve ha cambiato tanto. Te la devi giocare col Milan, difficile ma non impossibile. E domenica, al San Paolo, ospiti proprio il Milan reduce dalla trasferta di Barcelona.

Siamo solo alla seconda di campionato, è vero, ma una vittoria in casa con i campioni in carica darebbe ai tuoi uomini delle ali di entusiasmo che potrebbero portarti lontano.

Il buon senso ti suggerisce di schierare le seconde linee. Magari potresti giocare a Manchester con una difesa a quattro, Zuniga e Gargano per far rifiatare Dossena e Dzemaili, e in attacco Pandev potrebbe far valere la sua maggiore esperienza internazionale.

Ma questo è un ragionamento da PC Calcio. Nella realtà tu sei un uomo di mezza età che deve relazionarsi con dei ventenni che hanno corso e si sono dannati per anni per arrivare a giocare su quel palcoscenico. E adesso che ci sono tu, per un freddo calcolo razionale, dovresti chiedergli di accomodarsi in panchina per poi essere al massimo domenica contro il Milan… non potrebbe essere controproducente?

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